Il fermento culturale, le lunghe ed intense discussioni che viaggiavano sui percorsi tra Palermo e Messina attorno a concetti come postmodernità, multidisciplinarietà, cura, etica, psicologia, spazi di pensiero, comunità, tecnologie, economia si condensarono in una necessità: dare forma verbale ad un insieme di idee divenute concetto, che esigevano d'essere espresse. Questa parola è Higorà, discendente dai suoni e dalle chiavi di senso espresse da Hi-gorà. Hi, con un richiamo alla tecnologia, al digitale, all'io, all'essere agente; Gorà con un evidente richiamo alle radici culturali greche, al pensiero, agli incontri, alla piazza, alle relazioni, alla presenza, all'azione diretta.

    Le Higorà sono territori altri: le volontà di focalizzare lo sguardo nel rapporto che intercorre tra territori, digitalizzazione, capacità biologiche e culturali. Quello che importava, ed importa, è la visione ed il modo di leggere il circostante. L'approccio multidisciplinare, palesando l'esigenza di un percorso riflessivo ed anche il superamento di un sapere ancorato alla specificità di una singola disciplina. Nessuno detiene soluzioni, ma piuttosto diversi approcci possono giovare a dare una lettura più ampia e dettagliata dei fenomeni in atto, del nostro tempo.

     

     

    Da queste idee e da questi concetti divenuti parola sono generati momenti di studio e confronto, concretizzatesi in convegni, eventi culturali, tavoli tecnici, esperienze di piazza, incontri-lezioni sulla strada, altre manifestazioni dell'animo umano.

    Il primo convegno Higorà ebbe luogo a Palermo nei primi di maggio del 2017, volto ad indagare i dispositivi attraverso i quali le società post-moderne generano disagio, a vari livelli, di esperienza individuale, comunitaria, collettiva, e globale. Ci interrogammo circa l’effetto sulle nostre vite causato dalla compressione di spazio e tempo, prezzo per usufruire di una tecnologia che ci permette di essere sempre “connessi”. Così, in questo tempo caratterizzato da una frenetica velocità, sollevare il piede dall’acceleratore e creare uno spazio di incontro in un tempo scandito da scambi e relazioni, consentì di cominciare ad immaginare narrazioni e percorsi orientati a nuove vie solidaristiche.

    Da quell'incontro scaturirono, generarono e discesero altre iniziative utili a confermare, definire e ridefinire il senso pieno di cosa Higorà sia e voglia essere.

    La parola Higorà, ed il senso che contiene, si è significativamente diffusa in specifici ambiti di pensiero, specialmente - ma non esclusivamente - in Sicilia, divenendo caratterizzante per un certo tipo di studi, di ricerca scientifica, e di modalità d'incontro.

     

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    Percorso

    Dott.ssa Manuela Morello
    Psicologo Clinico, Psicoterapeuta Psicoanalitico, Etnopsicoanalista, Criminologo.

    Via Costantino Nigra 51, Palermo. | Tel 3202472422

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